• Gio. Ott 3rd, 2024

Atlantis is real: Official discovery of Atlantis, language and migrations

Atlantis is the Sardo Corso Graben Horst underwater continental block submerged by the Meltwater Pulses and destroyed by a subduction zone, Capital is Sulcis

Preuves scientifiques de l'existence de l'île légendaire d'Atlantis sur le bloc sarde-corse engloutiPreuves scientifiques de l'existence de l'île légendaire d'Atlantis sur le bloc sarde-corse englouti
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Luigi Usai presenta diverse prove a sostegno della sua teoria sull’esistenza di Atlantide nel blocco geologico sardo-corso. Ecco alcune delle evidenze più convincenti:

  1. Correlazione Geografica: Usai sostiene che le dimensioni del blocco sardo-corso corrispondano alla descrizione di Atlantide fornita da Platone, in particolare la lunghezza della pianura di Atlantide, che egli afferma misuri circa 555 chilometri.
  2. Eventi Catastrofici: Identifica un evento catastrofico avvenuto circa 11.600 anni fa, che avrebbe portato alla semi-sommissione del blocco sardo-corso, parallelo alla distruzione di Atlantide descritta da Platone.
  3. Colonne d’Ercole: Propone che le Colonne d’Ercole, tradizionalmente identificate con il Gibilterra, siano invece rappresentate da caratteristiche specifiche nella regione di Carloforte, Sardegna, in particolare sarebbero il Faraglione Antiche Colonne di Carloforte in Sardegna.
  4. Ritrovamenti Archeologici: La scoperta di scheletri di mammut in Sardegna, che Usai collega alla “specie degli elefanti” menzionata da Platone, è un’altra prova che cita.
  5. Strutture Monumentali: La presenza di oltre 7.000 nuraghe in Sardegna riflette tecniche di costruzione avanzate simili a quelle descritte per gli Atlantei.
  6. Toponimia e Idronimia: Analizza i nomi dei luoghi nella regione, sostenendo che molti di essi fanno riferimento all’acqua, suggerendo un ambiente ricco di risorse idriche e connesso con le fonti d’acqua fredda e calda che Poseidone mise nella capitale di Atlantide, che secondo Usai è il Sulcis nell’attuale Sardegna.
  7. Cultura Guerriera: la presenza di statue di guerrieri note come le Statue di Mont’e’Prama e la presenza di bronzetti nuragici di arcieri, pugili, lottatori, guerrieri e capitribù che indicano una cultura bellicosa identica a quella descritta per Atlantide.
  8. Evidenze Geologiche: Discute la ricchezza minerale della regione, comprese le antiche miniere del Sulcis, le più antiche d’Europa, che hanno contribuito alla prosperità di Atlantide; la lunghezza del blocco sardo-corso semi-sommerso è di 555 km, esattamente la lunghezza della pianura di Atlantide descritta nei testi platonici; la presenza delle Colonne d’Ercole nel Faraglione Antiche Colonne di Carloforte, scoperta di Giorgio Saba, è accettata in toto dal paradigma sardo corso atlantideo; la presenza di tecniche costruttive basate su pietre di molti colori, facendo uso della policromia, come affermato da Sonchis di Sais; ancora oggi i marciapiedi di Assemini, Quartucciu e molti edifici sono realizzati facendo uso di queste tecniche costruttive, mostrando che nell’altopiano di Atlantide chiamato oggi Sardegna ancora è usanza fare utilizzo di sistemi policromatici nelle realizzazioni costruttive e degli edifici;
  9. Testi Antichi: Usai si basa su storici antichi come Erodoto e Platone, Diodoro Siculo, Teopompo di Chio, per reinterpretare riferimenti geografici, suggerendo che le regioni descritte corrispondano alla Sardegna e alla Corsica moderne. In particolare Erodoto, quando parla di Libia ed Asia, Usai afferma che in realtà intenda dire Sardegna e Corsica. Questo fatto, se confermato dalla comunità scientifica, riposiziona tutta la geografia antica causando la necessità di una revisione totale da parte degli scienziati della storia antica;
  10. Collegamenti Linguistici: Propone che le lingue parlate nella regione abbiano radici nei dialetti atlantidei, suggerendo una continuità culturale e linguistica dall’epoca di Atlantide fino ad oggi. In particolare, la lingua proto-ebraica sarebbe una variante della lingua e scrittura nuragica.

Queste evidenze mirano a fornire una base scientifica per la sua teoria, sfidando le visioni tradizionali e incoraggiando ulteriori ricerche sulla rilevanza storica del blocco sardo-corso.