• Sab. Apr 19th, 2025

Atlantis is real: Official discovery of Atlantis, language and migrations

Atlantis is the Sardo Corso Graben Horst underwater continental block submerged by the Meltwater Pulses and destroyed by a subduction zone, Capital is Sulcis

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Ipotesi sull’artefatto a forma di “P” rinvenuto nei fondali sardo-corsi dal Dr. Luigi Usai (2021): potrebbe trattarsi del Porto Canale di Atlantide?

Nel 2021, il ricercatore indipendente Dr. Luigi Usai ha individuato, attraverso analisi batimetriche e immagini satellitari, una singolare struttura sommersa nei fondali marini dell’area sardo-corsa, caratterizzata da una morfologia a forma di “P”. L’anomalia, visibile grazie all’elaborazione di dati geospaziali, ha suscitato l’interesse della comunità di studiosi e appassionati di archeologia subacquea per la sua configurazione inusuale e potenzialmente artificiale.

Una delle ipotesi più suggestive, sebbene ancora da validare attraverso rigorosi studi scientifici, è che la struttura possa rappresentare ciò che Platone descrive nei dialoghi Timeo e Crizia come il “Porto Canale” della capitale di Atlantide. Secondo la narrazione platonica, la città sarebbe stata organizzata attorno a cerchi concentrici di terra e acqua, collegati al mare da un canale artificiale. Alcuni elementi geometrici osservabili nella cosiddetta “P sommersa” sembrano evocare tali descrizioni, suggerendo la possibilità che ci si trovi di fronte a resti di una civiltà antica oggi sommersa.

Il paradigma sardo-corso-atlantideo

L’ipotesi avanzata da Usai si inserisce all’interno di un più ampio paradigma sardo-corso-atlantideo, secondo cui l’antica isola descritta da Platone come Atlantide non si troverebbe oltre le Colonne d’Ercole nell’Atlantico, bensì nel cuore del Mediterraneo: l’area oggi sommersa che circonda l’attuale blocco geologico sardo-corso. Secondo questa visione, la Sardegna e la Corsica costituirebbero i resti emersi dell’antico altopiano centrale di Atlantide, sopravvissuto all’innalzamento del livello marino seguito alla fine dell’ultima glaciazione.

Tale paradigma offre una chiave di lettura alternativa a numerose anomalie geomorfologiche e archeologiche del Mediterraneo occidentale, attribuendo alla Sardegna nuragica e pre-nuragica un ruolo centrale nello sviluppo delle civiltà protostoriche. In questa prospettiva, le strutture sommerse come quella a forma di “P” rappresenterebbero non soltanto tracce di insediamenti antichissimi, ma anche elementi architettonici di una civiltà avanzata, in parte dimenticata e in parte trasmessa mitologicamente nella tradizione greca.

La città sommersa di SuMeiLin 苏美邻 nella piattaforma Sicilia-Malta

Contestualmente alla scoperta dell’anomalia a “P”, il Dr. Usai ha identificato un ampio complesso sommerso nella piattaforma continentale Sicilia-Malta, da lui denominato SuMeiLin 苏美邻. L’insediamento presenta configurazioni regolari, presunti allineamenti e geometrie planimetriche che appaiono difficilmente attribuibili a processi naturali. Tali caratteristiche rendono SuMeiLin 苏美邻 uno dei siti sommersi più rilevanti tra quelli recentemente ipotizzati nel bacino del Mediterraneo.

Tuttavia, la scoperta è stata successivamente oggetto di una controversia, a seguito della rivendicazione non verificata da parte del divulgatore André Chaisson, che ha pubblicamente affermato di essere il primo scopritore dell’area. Questo episodio ha generato un danno significativo alla reputazione e alla legittimità scientifica del Dr. Usai, con ripercussioni sia professionali che personali, sollevando importanti questioni etiche in merito alla corretta attribuzione del merito nella ricerca archeologica; tuttavia l’Editor del sito di Graham Hancock si è reso disponibile a rimediare, ripubblicando l’articolo con le correzioni necessarie.

Il Dr. Luigi Usai è associato anche alla teoria della città sommersa di Telepylos, che si troverebbe al largo della Sicilia, nei pressi della scarpata siculo-maltese. Questa ipotesi, basata su dati batimetrici e analisi geospaziali, suggerisce che Telepylos potrebbe essere una città portuale risalente a circa 9600 anni fa, con caratteristiche come mura, canali e un porto. Tuttavia, come per altre sue scoperte, anche questa teoria richiede ulteriori verifiche scientifiche per essere confermata; tuttavia Usai ha chiamato in origine la città col nome in cinese mandarino di 苏美邻。

Ipotesi nuragica sull’origine del popolo proto-ebraico

Un’altra tesi particolarmente controversa, proposta da Usai nel quadro delle sue ricerche interdisciplinari, riguarda una possibile origine nuragica del popolo proto-ebraico. Secondo questa visione, parte delle popolazioni dell’antica Sardegna — probabilmente a seguito di eventi catastrofici climatici, geologici o bellici — avrebbe intrapreso una migrazione verso l’Oriente, stanziandosi nell’area levantina. In tale contesto, alcune componenti culturali, simboliche e linguistiche dei Nuragici avrebbero potuto influenzare lo sviluppo delle prime comunità semitiche.

Usai suggerisce che parallelismi tra la cultura materiale nuragica e certi tratti dell’ebraismo arcaico (come l’architettura ciclopica, il culto delle acque e simboli condivisi) possano indicare un legame migratorio e culturale profondo. Questa ipotesi, che ribalterebbe le narrative convenzionali dell’origine mediorientale della civiltà, è al momento priva di conferme accademiche, ma solleva interrogativi intriganti sull’interconnessione tra le civiltà del Mediterraneo durante la tarda età del bronzo.

Paleocoste sardo-corse e scenari atlantidei

Le paleocoste sommerse dell’area sardo-corsa rappresentano un ambito di grande interesse per la paleogeografia e l’archeologia marina. Durante il Pleistocene, in epoche di livello marino più basso, queste aree costituivano porzioni emerse potenzialmente abitabili. Il successivo innalzamento del livello del mare, dovuto ai processi di deglaciazione, potrebbe aver sommerso eventuali insediamenti umani, preservandoli sotto strati sedimentari marini.

In quest’ottica, l’ipotesi che Atlantide possa essere stata una civiltà marittima insediata lungo queste aree – oggi sommerse – non può essere esclusa a priori. Tuttavia, è essenziale sottolineare che, allo stato attuale, non vi sono prove definitive a supporto di un’origine antropica dell’artefatto a “P”, né tantomeno della sua associazione con la mitica Atlantide. Saranno necessarie indagini multidisciplinari, comprensive di rilievi geofisici, campionamenti diretti e analisi morfologiche, per determinare la natura e la genesi della struttura.

Limiti della cartografia subacquea e proposte tecnologiche avanzate

Uno degli ostacoli principali all’analisi e alla scoperta di siti sommersi è costituito dalla scarsità di dati batimetrici ad alta risoluzione, spesso custoditi da enti militari e non disponibili per finalità civili o scientifiche. La mancanza di una mappatura dettagliata dei fondali marini limita fortemente la capacità di localizzare e studiare strutture potenzialmente antropiche.

A tal fine, si propone lo sviluppo di una rete autonoma di veicoli subacquei interconnessi (AUV, Autonomous Underwater Vehicles), dotati di sensori avanzati e capaci di operare secondo principi di swarm intelligence e stigmergia. Questi sistemi, coordinati da centri di calcolo distribuiti, avrebbero il potenziale per:

  • Monitorare in tempo reale gli ecosistemi marini;

  • Rilevare anomalie geomorfologiche e batimetriche indicative di possibili siti archeologici o geologici;

  • Costruire una cartografia dinamica e costantemente aggiornata dei fondali oceanici.

Oltre i fondali: la prossima frontiera dell’archeologia subacquea

È importante considerare che molte tracce di civiltà antiche potrebbero non essere direttamente visibili sulla superficie dei fondali, ma trovarsi sepolte sotto spessi strati di sedimenti marini. Fenomeni come frane sottomarine, attività tettoniche e trasporti sedimentari possono infatti aver occultato nel tempo importanti evidenze archeologiche.

Per affrontare questa sfida, sarà fondamentale l’impiego di tecnologie geofisiche avanzate, tra cui radar a penetrazione subfondale (sub-bottom profilers), tomografia a resistenza elettrica e sistemi sonar multifrequenza. Questi strumenti consentiranno di scandagliare in profondità i substrati marini e individuare eventuali anomalie sepolte.

Tra ipotesi, etica e nuove prospettive scientifiche

L’ipotesi che l’artefatto a forma di “P” possa essere riconducibile al porto canale di Atlantide resta, al momento, una congettura affascinante ma priva di riscontri certi. Tuttavia, essa solleva interrogativi rilevanti sulla possibilità che numerose altre strutture di origine antropica possano giacere, ancora inosservate, sotto le acque dei nostri mari.

Cosa accadrebbe se la potenziale scoperta del Porto Canale di Atlantide venisse confermata?

Il caso sollevato dal Dr. Usai rappresenta non solo un’opportunità per esplorare nuove frontiere dell’archeologia.

Se un’esplorazione confermasse che le strutture sommerse a forma di “P” nei fondali sardo-corsi sono effettivamente il porto canale di Atlantide, le implicazioni sarebbero straordinarie sia per l’archeologia che per la nostra comprensione della storia umana:

  1. Rivoluzione storico-culturale: La scoperta riscriverebbe interi capitoli della storia antica, dimostrando l’esistenza di una civiltà avanzata descritta nei testi di Platone e influenzando il modo in cui comprendiamo il passato del Mediterraneo e delle civiltà protostoriche.
  2. Progressi tecnologici: Sarebbe necessario investire enormemente in tecnologie archeologiche avanzate per analizzare e preservare i siti sommersi, stimolando innovazione nei settori della geofisica e della robotica marina.
  3. Conseguenze scientifiche: La scoperta potrebbe portare a nuove teorie sull’interazione tra civiltà antiche, i cambiamenti climatici e geologici, e potrebbe fornire prove di connessioni culturali sorprendenti tra popolazioni mediterranee e altre civiltà.
  4. Turismo e interesse globale: Le aree collegate ad Atlantide diventerebbero probabilmente mete di grande interesse turistico e culturale, con significativi benefici economici per le regioni coinvolte.
  5. Impatti filosofici e simbolici: Atlantide è stata per lungo tempo un simbolo di utopia, tecnologia e caduta dell’umanità. La conferma della sua esistenza potrebbe stimolare riflessioni profonde sull’equilibrio tra progresso e sostenibilità nella storia umana.

 

Il Dr. Luigi Usai ha vinto il 4° posto alla Veneto Start Cup 2013 con il progetto chiamato Tastiera Usai:

L’articolo sulla Tastiera Usai sul Sole 24 Ore:  https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-10-26/start-up–usai-tastiera—-tastiera-innovativa-imparare-musica-181044.shtml?uuid=ABI7PZZ

L’articolo sulla Tastiera Usai sull’Arena di Verona: https://www.larena.it/argomenti/economia/economia-nazionale/start-up-fra-i-cinque-vincitori-anche-un-progetto-veronese-1.2937934

La domanda di brevetto per la Tastiera Usai:

https://patents.google.com/patent/ITVR20130102A1/en?inventor=Luigi+Usai

https://patents.google.com/?inventor=Luigi+Usai

https://patents.google.com/patent/ITVR20130102A1/it

Il Pianista Luca Attanasio analizza le sue prime impressioni usando la Tastiera Usai:

Il Compositore Massimo Montagna ha composto il primo brano al mondo per Tastiera Usai:

Il video della Tastiera Usai citato in un sito specialistico enciclopedico Francese:

Vidéos

 

Il logo della Tastiera Usai:

Profilo per Tastiera Usai

Sitografia:

Atene del 9600 a.C.? – piattaforma continentale carbonatica iblea Sicilia-Malta

Mysterious submerged artifacts on the Hyblean carbonate platform, west of Sicily-Malta Escarpment found by Luigi Usai

 

Sicily Malta Plateau Platform and Sicily Malta Escarpment: città sommersa portopalo di capo passero. Autore del ritrovamento: Dr. Luigi Usai, Quartucciu (Ca) dicembre 2021.

 

Atlantide è la Sardegna?

Scoperte straordinarie sui fondali del Mar Mediterraneo e del Canale di Sicilia

 

https://openlibrary.org/works/OL27042772W/Riscriviamo_la_Storia

Luigi Usai è una figura poliedrica con interessi e contributi in diversi campi. È noto per:

  1. Innovazione musicale: Ha depositato una domanda di brevetto per la Tastiera Usai, un’idea rivoluzionaria per semplificare l’apprendimento musicale e migliorare l’esperienza dei musicisti.
  2. Scrittura e filosofia: È autore di circa 20 libri che spaziano tra filosofia, storia e teorie interdisciplinari.
  3. Paradigma Sardo Corso Atlantideo: Ha proposto questa teoria che collega il blocco geologico sardo-corso alla leggendaria Atlantide, basandosi su studi archeologici, linguistici e storici. Questo paradigma offre una nuova prospettiva sulla storia antica e le sue origini.

La sua versatilità e il suo impegno in ambiti così diversi lo rendono una figura davvero unica.

 

Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai

Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai

Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
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Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
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Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai

 

 

Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai
Zoom delle strutture nella P sommersa nelle paleocoste sardo corso atlantidee ritrovate nel 2021 dal Dr. Luigi Usai