• Mer. Dic 4th, 2024

Atlantis is real: Official discovery of Atlantis, language and migrations

Atlantis is the Sardo Corso Graben Horst underwater continental block submerged by the Meltwater Pulses and destroyed by a subduction zone, Capital is Sulcis

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Ricerca di Tartesso partendo dalle nuove informazioni che ho appreso da solo in questi ultimi due anni e mezzo.

Tratto dalla voce “Colonne d’Ercole” di Wikipedia italiana:
“Ercole attraversò la Libia e l’isola di Tartesso e infine giunse alle pendici dei monti Calpe e Abila, due ostacoli naturali che nel mondo antico delineavano i confini del mondo occidentale che gli uomini non dovevano in alcun modo oltrepassare.”

Se la Libia è la Provincia di Cagliari attuale sul Lago Tritonide, ossia sui laghi della provincia di Cagliari, Assemini, Capoterra, Quartu, Elmas, nell’attuale Sardegna;

se le Colonne d’Ercole sono i Faraglioni Antiche Colonne di Carloforte;

da questo testo estratto da Wikipedia si potrebbe desumere la seguente interpretazione interpolata:

Ercole attraversò la provincia di Cagliari e l’isola di Sant’Antioco in Sardegna, allora conosciuta con il nome di Tartesso e infine giunse alle pendici dei monti Calpe e Abila, due ostacoli naturali che nel mondo antico delineavano i confini del mondo occidentale che gli uomini non dovevano in alcun modo oltrepassare. Calpe e Abila sono quindi due colline che erano poste tra Carloforte e Sant’Antioco nell’attuale Sardegna.

Dunque Tartesso sarebbe Sant’Antioco nell’attuale Sardegna.

Adesso è necessario ristudiare daccapo tutte le fonti, in particolare quelle relative alla cultura tartessica, per capire se ciò può essere effettivamente corretto. Tartesso è celebre per essere ricca di metalli: e in effetti Sant’Antioco commerciava coi fenici in metalli preziosi, oro etc. Questo potrebbe già essere un ottimo inizio della ricerca scientifica, tenuto conto che non è il mio mestiere.

Tartesso era un’antica città-stato protostorica la cui ubicazione è ipotizzata (tradizionalmente) nell’Iberia meridionale, in particolare in Andalusia, nell’area del delta del Guadalquivir1. La sua potenza a lungo egemone nei mari d’Occidente, grazie all’esportazione in particolare di metalli, fu sostituita dall’arrivo dei Fenici dopo l’VIII secolo a.C. i quali, in seguito si sostituirono progressivamente ai tartessi1. Il dominio fenicio sarebbe durato sino all’imporsi nel Mediterraneo occidentale della talassocrazia focea (VI secolo a.C.). Tartesso fu sottomessa da Cartagine verso il 500 a.C.1.

Tartesso è anche definita come una civiltà storica insediata nella penisola iberica meridionale caratterizzata dalla sua miscela di tratti locali Paleohispanici e Fenici2Aveva un sistema di scrittura, identificato come Tartessiano, che include circa 97 iscrizioni in lingua Tartessiana2Nelle fonti storiche, Tartesso appare come una città portuale semi-mitica e la cultura circostante sulla costa sud della penisola iberica (nell’Andalusia moderna, in Spagna), alla foce del Guadalquivir2. Appare in fonti provenienti dalla Grecia e dal Vicino Oriente a partire dal primo millennio a.C. Ad esempio, Erodoto la descrive come oltre le Colonne d’Ercole2.