L’isola di Atlantide è descritta come “ricca di acque“. Ho pensato, a bruciapelo, di cercare i toponimi sardi che contengono la parola Funt (in sardo una “Fonte” si può chiamare “Funtana”).
Alla pagina:
https://www.sardegnageoportale.it/webgis/ricercatoponimi/search
ci sono 3 campi di inserimento testo:
Toponimo
Comune
Tipo
Alla voce Toponimo ho inserito Funt
in modo tale da ottenere tutte le parole che iniziano in questo modo; solitamente sono parole come Funtana, ossia fonte, in sardo campidanese.
Si ottengono 3207 toponimi già in questo modo, senza fare nessun’altra ricerca. Direi che 3207 toponimi, a distanza di 11.000 anni dall’affondamento di Atlantide, possano essere già una buona garanzia di veridicità di quanto affermato da Platone in Timeo e Crizia, sul fatto che il blocco sardo corso atlantideo fosse “ricco di acque”: Sassari, Thatari e Serramanna, altri 3 toponimi, significano “ricca di acque” (si vedano a tal proposito i lavori del Prof. Salvatore Dedola).
Nel blocco sardo-corso la toponomastica, utilissima agli archeologi, richiama chiaramente le fonti d’acqua calda e fredda poste secondo il racconto platonico nell’Isola di Atlantide da Poseidone: esistono delle frazioni di paesi chiamate “Acquacadda” (Acqua Calda, in lingua sarda campidanese), S’acqua callenti de basciu (L’Acqua calda di sotto, in sardo campidanese) e S’Acqua Callenti de Susu (L’Acqua calda di sopra, in dialetto sardo campidanese), mentre nel vicino paese di Siliqua è presente ancora oggi la fonte d’acqua fredda di Zinnigas; a Siliqua il “Castello d’Acquafredda“. Insomma, persino la toponomastica richiama il mito platonico. Inoltre, Solone ascoltò il racconto nella città egizia di Sais, e Sais è un cognome sardo, e la Sardegna è un’altopiano emerso del sommerso blocco geologico sardo corso, quindi ancora tutto calza alla perfezione. Sais, oltre essere un cognome appartenente al territorio sardo-corso, è anche il nome di una frazione geografica vicino a Narcao: località di Is Sais inferiore e Is Sais superiore di Narcao (SU), nel Sulcis nell’attuale Sardegna. La toponomastica si ripresenta in maniera apparentemente corretta, e proprio negli stessi punti geografici (il Sulcis, nell’attuale Sardegna) dove la toponomastica richiama le fonti poste da Poseidone. E curiosamente, sempre nel Sulcis, vi è una località chiamata Piscinas (si capisce anche in italiano)… altra toponomastica che ricorda il tema dell’acqua o degli allagamenti. Mentre in relazione alla toponomastica egizia, troviamo una località chiamata “Terresoli” (Terra del Sole, in dialetto sardo campidanese) che ci ricorda molto da vicino Heliopolis (Città del Sole). Siccome il Sulcis “s’esti furriau”, hanno chiamato una frazione “Furriadroxiu“; siccome molta gente è morta o si è ferita gravemente, l’hanno chiamato “Spistiddatroxiu“. Vicino a Barbusi, nei pressi di Carbonia in Sardegna, vi è Acqua Callentis (acqua calda in sardo) e Caput Acquas. Inoltre, esiste una frazione detta Su Peppi Mereu ed esistono faraoni egizi chiamati Pepi I e Pepi II (in sardo Pepi è il diminutivo di Giuseppe). Alcuni di questi fatti potrebbero essere coincidenze.
Attenzione: questo sito contiene ricerche sperimentali di un non professionista, per cui possono essere presenti errori logici o di metodo nella ricerca. Gli scienziati saranno in grado di scremare gli errori dalle informazioni corrette. Ciò che importa sono le possibili informazioni utili che ne possono derivare.
Nomi di città/paesi/frazioni che necessitano di essere analizzati più seriamente:
a Bari corrisponde Bari Sardo in Sardegna
a Meana corrisponde Meana Sardo in Sardegna
a Prato corrisponde Prato Sardo in Sardegna
a Riola corrisponde Riola Sardo in Sardegna
a Teulada in Sardegna corrisponde Teulada in Spagna
a Aritzo in Sardegna corrisponde Aritzu nei paesi Baschi
a Monastir in Sardegna corrisponde Monastir in Tunisia
a Pula in Sardegna corrisponde Pula nella ex Yugoslavia
a Teti in Sardegna corrisponde il Mar Tetide, il Titano Tetide figlio di Urano e Gea e un Faraone chiamato Teti
a Menfi in Sicilia corrisponde una seconda Menfi in Sicilia e una Menfi in Egitto
a Gadir (Cadice) corrisponde Gadir in Marocco, Agadir in Marocco, Porto di Gadir a Pantelleria
a Caroddi in Sardegna corrisponde Cariddi in Sicilia
a Pompu corrisponde Pompei
a Umbria in Italia corrisponde Regno di Northumbria in Inghilterra
all’Anglona in Sardegna corrisponde l’Anglia e l’Angleterre, terra degli Angli
alla Gallura corrisponde la Gallia
a Bithia corrisponde la Bithinia
a Olbia in Sardegna corrispondeva Olbia in Egitto, è citata nei libri di storia antica.
forse queste non sono delle coincidenze. Occorre innanzitutto risalire ai primi toponimi originari, per capire se sono stati cambiati di recente o se siano antichi o quelli originari. Propongo di studiare queste corrispondenze: che il nome abbia a che vedere con una sorta di dominio diretto, colonizzazione o relazione di qualche tipo, è ancora da dimostrare ufficialmente con prove più robuste.
Abbiamo visto il cognome Sais, ma anche il cognome Usai è interessante: esiste a Bologna la Mummia Usai, che dimostra i contatti tra la popolazione sardo-corso-atlantidea e l’antico Egitto. Infatti, Usai è un cognome esclusivamente sardo-corso-atlantideo: in tutto il mondo, chi si chiama Usai è di origini sardo-corse-atlantidee. Uras è un cognome sardo, paese sardo e Divinità Sumera. Cabras è un cognome sardo, Cabras è un paese sardo e a Cabras hanno trovato i Giganti di Mont’E Prama, e “cabras” in sardo significa “capre”, che è un termine che probabilmente è nato nel paleolitico o nel neolitico, in quanto le capre segnavano decisamente il passaggio da cacciatori ad allevatori ed agricoltori. Sinis è un cognome e Sinis è una località. Con la mummia Usai abbiamo la presenza di cognomi sardo-corsi nell’Antico Egitto, e questo dovrebbe fare riflettere. E’ difficile spiegare in poche parole, lo farò in altro contesto: i Sumeri, gli Accadici e i Babilonesi, con altissima probabilità, erano migrazioni sardo-corso-atlantidee in tempi che gli scienziati adesso dovranno ricalcolare in base alle nuove scoperte. Sarà difficile e meraviglioso, dover riprendere tutti i testi daccapo e cercare di raccapezzarci. Posso però darvi alcuni insights: probabilmente esistono dei legami tra il cognome sardo Cadelanu, Candelanu e Kandalanu, un re neobabilonese; tra il paese di Sarroch in Sardegna e Dur-Šarrukin di Ninive; queste scoperte aprono le porte ad un nuovo tipo di approccio con la cultura sumerica e mesopotamica in genere. Gli dei della mitologia Sumera erano dei minatori… e proprio il Sulcis ha la miniera più antica in Italia e forse in Europa: se fornisce ancora risorse adesso, come doveva essere 11.000 anni fa?
Adesso: se uno scienziato avesse intenzioni serie, potrebbe, partendo dalle mie osservazioni, fare ulteriori ricerche. In questo modo a poco a poco magari verrà fuori che dalla città di Teti in Sardegna venne fuori il Faraone Teti della VI dinastia che regnò in Egitto… Ci si renderà forse conto che due Faraoni si chiamano Pepi I e Pepi II: ma Pepi o Peppi in Sardegna è il diminutivo di Giuseppi, ossia Giuseppe (può essere una semplice coincidenza). Ancora oggi in Sardegna le persone che si chiamano Giuseppe vengono soprannominate Pepi per dimostrare affetto, familiarità ed amicizia.
Ci si potrebbe accorgere che i sardocorsoatlantidei assegnavano spesso lo stesso nome a varie città, per cui abbiamo due località chiamate Menfi in Sicilia e abbiamo l’antica Menfi in Egitto… abbiamo Akrotiri a Cipro e Akrotiri a Santorini; Gadir (Cadice) in Spagna ha il corrispettivo Porticciolo di Gadir a Pantelleria, e Gadir ed Agadir in Marocco, perché i nomi di alcuni paesini e località portuali sono sardocorsoatlantidei. Si spiegherebbe perché esiste l’Umbria e in Inghilterra esiste il Regno di Northumbria. Murgia è un cognome sardo e “le Murgie o la Murgia” è una località italiana.
Fare questo tipo di ricerche richiede tempo e pazienza, non è una cosa semplice. Ma io spero di avervi dato un ottimo input di partenza, che vi possa facilitare il lavoro.
Ecco alcuni esempi che potrebbero aprire nuovi spunti di ricerca totalmente innovativi e, credo, forse mai esplorati prima:
- Sardi Maurreddus della Maurreddanìa in Mauretania ed in Mauritania;
- Sardi Maltamonenses a Malta;
- Sardi Galillenses in Galilea; si veda a tal proposito l’articolo qui presente; il commento di Bartolomeo Porcheddu; ormai è noto anche agli archeologi che sul Monte Carmelo è stata scoperta e dissotterrata un’intera città sarda risalente almeno tra il XII e l’XI secolo a.C.;
- Sardi Patuanenses Campani in Campania;
- Sardi Beronicenses sembrano collegati coi Veronicenses poi Veronienses, passando attraverso la toscana Etrusca;
- Sardi Ilienses-Troes sembrano i fondatori di Ilio-Troia, ecco perché Ilio, ossia la città di Troia, era realizzata tramite cerchi concentrici. Rappresentavano i Solchi Sacri del Sulcis (Sulcus, Sulci, ablativo locativo latino in Sulcis, da tradurre come “Il luogo dei Solchi” [Tracciati da Poseidone attorno alla collina dove abitava la moglie Clito]);
- Sardi della Gallura sembrano essere collegati con la Gallia;
- I Sardi Balares probabilmente erano i dominatori delle Baleares (Isole Baleari);
- I Sardi di Laconi hanno possedevano la Laconia in Grecia;
- Inoltre, le religioni Sumere e Mesopotamiche sono farcite di termini, cognomi e nomi sardi: questo fatto dovrebbe fare riflettere.
Uras, cognome sardo, nome di divinità Sumera;
Kadelanu, cognome sardo, diventa il nome di un Re Mesopotamico Kandelanu;
Sarroch, nome di paese, diventa Re Sarrukkin in Mesopotamia;
S’iskuru, modo di dire sardo, in Mesopotamia è il dio Iskur;
Samassi, paese sardo, è il dio Sumero Samas;
Uta, paese sardo, è il dio Utu;
Sinnai, paese sardo, è il dio Mesopotamico Sin-Nanna;
Forse dovremmo cominciare a farci mille domande da nuovi punti di vista.
A mio avviso è ormai necessaria una totale revisione delle fonti storiche, geografiche, geologiche, commerciali, costruttive… dal mio punto di vista è necessario un cambio di paradigma immediato e deciso: il Paradigma Sardo Corso Atlantideo.
Ulteriore stranezza dei cognomi sardi: sembrano essere molto antichi ed avere funzione deittica, basti dire che alcuni sono “Pani” e “Casu”, “pane” e “formaggio”; “Boi” bue; e il toro era sacro agli atlantidei. Anche questa può essere una pista di ricerca: forse i cognomi sono nati nel paleolitico o nel neolitico nel blocco geologico sardo-corso? Questo potrebbe spiegare perché molti cognomi attualmente esistenti rappresentino ideofonicamente dei concetti: pane, formaggio, bue, corvo (Pani, Casu, Boi, Crobu), con un rapporto di 1:1 con la realtà, ossia ad ogni cognome corrisponde un oggetto reale esistente.
Iside è la madre di Horo (Horus, Oro) nella mitologia egizia. In Sardegna è presente proprio nel Sulcis la località Isidoro (Iside + Oro), terminologia che aveva valenza religiosa. Con l’avvento della religione cristiana, nel tentativo di convertire i Sardi alla nuova religione, si è fatto tutto il possibile per riportare questi termini al cristianesimo, per cui si è cominciato ad associare la terminologia arcaica Isidoro alla figura di un santo, Sant’Isidoro. Ora questo passaggio può essere ben chiaro agli occhi del lettore.
In Sardegna infatti, sono state trovate antichissime rappresentazioni di Iside e di Oro (Horo, Horus), che gli archeologi in genere hanno sempre riportato alla cultura egizia, capovolgendo i fatti reali, come cercherò di mostrare in tutti i ragionamenti di questo sito web. Iside e Horo erano figure del Sulcis, insegnate in tempi Mesolitici e Neolitici agli egizi. Ciò spiegherebbe il culto di Iside in Spagna, a Pompei, a Roma… che senso aveva venerare solo una divinità del Panteon Egizio? Semplicissimo: la dea era una divinità del Sulcis in quanto capitale Atlantidea, e il culto era diffuso in tutto il Mediterraneo; l’Egitto però conservava anche tantissimi altri aspetti del culto insegnato e tramandato dai sardocorso atlantidei, per cui Iside era solo una delle antiche divinità. Il cristianesimo poi ha fatto tutto quanto in suo potere per disintegrare e fare scomparire nell’oblio i vecchi culti sardocorsi.